Scala da 7 cm
Scala da 10 cm
Scala da 12 cm
Scala da 15 cm
Restauro
Da molti anni mi occupo del restauro delle presepistica Confalonieri e nel corso del tempo
ho avuto modo di sperimentare molte tecniche per poter assurgere al miglior risultato in assoluto.
L’obiettivo unico che mi sono sempre prefissato, è stato quello di “rispettare” il pezzo da restaurare, senza svilirlo,
senza ridipingere le zone coeve ancora presenti, e di creare le parti eventualmente mancanti copiandole fedelmente
solo dai pezzi originali, onde evitare pasticci ed ammaloramenti.
In sostanza un tipo di intervento che i restauratori di opere d’arte definiscono “CONSERVATIVO”.
Altro criterio fondamentale prima di procedere al lavoro è la valutazione della statuina o del diorama da restaurare,
vale a dire l’analisi dell’importanza che il pezzo potrebbe avere post intervento; ci sono infatti pezzi comuni di scarso valore
che non conviene restaurare per un impiego di tempo e materiale sproporzionato al valore finale post restauro,
mentre alcuni pezzi hanno una tale importanza che il mancato restauro è persino “delittuoso”.

foto 1
foto 2
Ad esempio la situazione proposta dalle foto 1 e 2 mostra la bellissima statuina dei mugnai priva della “sessola per farina”;
questo punto della statuina è sempre stato molto critico in quanto privo all’intero dell’anima di ferro
e vista l’esiguità di spessore, molto facile alle rotture.
Ho proceduto quindi ad effettuare dalla statuina integra, il calco con le gomme siliconiche ad alta definizione
prodotte da primaria ditta italiana, ed una volta ottenuto ciò ho riprodotto il pezzo mancante.
Sulla sostanza da impiegare per la riproduzione del pezzo mancante posso assicurare che nel corso degli anni
ho effettuato numerosi tentativi per cercare di replicare o per lo meno avvicinarmi alla composizione originaria,
ma tutti infruttuosi, in quanto la discriminante tra il pezzo in pasta “originale” e qualsiasi sostanza ora riprodotta, al di là delle formule,
è la cottura che allora veniva fatta negli stampi di bronzo; da tempo la mia scelta è ricaduta
su alcune resine bicomponenti particolari (e molto costose) che hanno i seguenti pregi:
A) La possibilità di adattare il pezzo mancante senza alcun problema di ancoraggio al resto della statuina;
B) Il colore estremamente simile alla pasta originale, anche scarificando la superficie;
C) La resistenza del restauro nel tempo
Una volta riprodotto, il pezzo mancante va assemblato con appositi collanti bicomponenti al resto della statuina,
stuccato e rifinito; poi si può procedere ad una prima mano di primer acrilico, senza sovrapporlo ai colori originali.
Si passa poi alla delicata fase di colorazione utilizzando solo acrilici, seguita poi dall’invecchiamento per rendere più “coeva” possibile la finitura.

foto 3
foto 4
foto 5
Un’attenzione quasi spasmodica va data alla gommalaccatura, che nella media degli altri interventi/restauri
(vedi capitolo falsi ed ammalorati) citati come esempio, ha prodotto nelle statuine danni irreversibili;
infatti la parte aggiunta va perfettamente armonizzata non solo come colore (vedi braccio foto 4 e 5) ma anche come lucidatura,
che non deve essere mai troppo evidente e di tonalità diverse.
Un’attenzione particolare (vedi foto 5) è stata data al famoso “ROSSO” Confalonieri
che dopo anni ed anni di esperimenti sono riuscito a replicare in modo fedele.

foto 6
foto 7
Altra situazione che le foto 6 e 7 ci propone, è quella della famosa statuine del ragazzo che trasporta a spalle il vecchio con la gamba di legno.
Il pezzo presentava un deterioramento molto grave dovuto all’umidità (si noti la base e le gambe del ragazzo estremamente danneggiate),
la mancanza del braccio sinistro del vecchio e della gamba di legno.
Ma la cosa più grave che si constatava prima del restauro era lo stato della “pasta” danneggiata dall’umidità;
infatti era completamente friabile, senza consistenza e saltava via a pezzi.
La prima cosa da fare in questi casi è arrestare la disintegrazione della statuina, immergendola in un cocktail di sostanze da me formulato,
non prima di aver asportato muschio, muffe, sporco e polvere.
Poi si è proceduto come nel precedente caso alla replica dei pezzi mancanti, all’incollaggio, alla stuccatura,
alla rifinitura, alla stesura del primer, alla colorazione, all’invecchiamento.

foto 8
foto 9
Nella foto 8 si noterà la replica della patina “ROSSA” non invasiva, dosata particolare per particolare e non stesa a casaccio,
mentre nella foto 9 si può rilevare che i caratteri delle lettere del punzone sono pressoché intonsi.

foto 10
foto 11
foto 12
Si mostra ora un intervento ( vedi foto 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15) molto complesso per il grave stato della statuina.

foto 13
foto 14
foto 15
Infine le foto 16 17 18 evidenziano un recupero “quasi impossibile” di uno dei pezzi più importanti
della presepistica Confalonieri, la slitta, in quanto il restauro ha interessato la metà dei corpi dell’asino e del ragazzo,
in presenza di un grave deterioramento della parte originale dovuto all’umidità (la pasta si sbriciolava solo al tatto).

foto 16
foto 17
foto 18
Per valutazioni di restauri di singoli pezzi e/o diorami, si rimanda alla mail info@ilpresepeconfalonieri.it
ove è possibile inviare richieste esplorative su interventi, corredate da foto dettagliate.